Storia Prussiana dal 1640 al 1797

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I N D I C E

Crescita del Brandeburgo-Prussia 1600-1795
Federico Guglielmo Grande Elettore
Federico

I N D I C E Crescita del Brandeburgo-Prussia 1600-1795 Federico Guglielmo
III di Brandeburgo - Federico I Re in Prussia
Federico Guglielmo I
Federico II – I difficili anni della sua giovinezza.
Federico II «Il Grande» – Gli anni del regno
Acquisizioni territoriali durante il regno di Federico II
Federico Guglielmo II
Berlino e Königsberg
Bibliografia
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Fine

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LA PRUSSIA DEGLI HOHENZOLLERN FEDERICO GUGLIELMO I GRANDE ELETTORE

A partire da circa la

LA PRUSSIA DEGLI HOHENZOLLERN FEDERICO GUGLIELMO I GRANDE ELETTORE A partire da
metà del Seicento e per tutto il Settecento, la Prussia-Brandeburgo fu protagonista di un’ascesa così impressionante da farle raggiungere il livello di potenza europea di primo rango. Il merito di questa ascesa va attribuito incontestabilmente alla dinastia regnante degli Hohenzollern.

Ad iniziarla fu Federico Guglielmo I (1620-1688), principe elettore di Brandeburgo, duca di Kleve e di Prussia, poi detto il Grande Elettore. Quando ereditò il titolo (1640), si trovò signore di un paese povero, arretrato e spopolato, con annesso un arcipelago di piccoli feudi dispersi sul territorio germanico. Fin da subito egli si pose l’obiettivo di trasformare tutto ciò in uno Stato potente e si adoperò con tutte le sue forze per realizzare questo scopo. Accolse gli Ugonotti fuggiti dalla Francia e, in generale, favorì l’immigrazione di gente capace e laboriosa; cercò di ingrandire e dare continuità territoriale ai suoi possedimenti tramite patti di successione connessi a matrimoni, alleanze e conquiste; diede vita ad un esercito permanente che organizzò come un’efficacissima macchina da guerra destinata a lasciare una traccia indelebile nella storia; fece una serie di grandi riforme interne che resero più efficiente l’amministrazione dello Stato.

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LA PRUSSIA DEGLI HOHENZOLLERN FEDERICO III DI BRANDEBURGO – FEDERICO I «RE IN

LA PRUSSIA DEGLI HOHENZOLLERN FEDERICO III DI BRANDEBURGO – FEDERICO I «RE
PRUSSIA»

L’opera venne proseguita abilmente ed efficacemente dal figlio Federico III, che fino al 1700 fu Principe di Brandeburgo, ma che dal 1701 divenne Federico I «Re in Prussia»
[il titolo di «Re di Prussia» sarà riconosciuto a Federico II solo a partire dal 1772]

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LA PRUSSIA DEGLI HOHENZOLLERN FEDERICO GUGLIELMO I RE DI PRUSSIA

Ma ancor più determinante

LA PRUSSIA DEGLI HOHENZOLLERN FEDERICO GUGLIELMO I RE DI PRUSSIA Ma ancor
si rivelò l’opera del figlio, Federico Guglielmo I (1688-1740; re dal 1713).
Irascibile e severo, ma anche parsimonioso, scrupoloso, instancabile lavoratore, pose mano alla riforma dello Stato, del suo sistema economico, della burocrazia, dell’amministrazione, dell’esercito, portando tutti questi settori ad un grado di efficienza tali da fare della Prussia una grande potenza europea, con le casse piene ed un esercito temibilissimo. Quando egli morì, la Prussia era ormai capace di giocare un ruolo di primo piano in Europa.

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LA PRUSSIA DEGLI HOHENZOLLERN FEDERICO II – I difficili anni della sua giovinezza

A

LA PRUSSIA DEGLI HOHENZOLLERN FEDERICO II – I difficili anni della sua
raccogliere i frutti della politica dei predecessori, ed in particolare del padre, fu Federico II di Prussia (Berlino 24 gennaio1712- Potsdam 17 agosto 1786, re dal 1740), poi detto «il Grande». La storia della sua giovinezza fu costellata di situazioni drammatiche ed episodi tragici, a causa dei contrasti col padre dovuti alle profonde differenze di carattere. Federico era un giovane amante della cultura, della poesia, dell’arte, della raffinatezza; tutte cose che il padre disprezzava e non era disposto a consentirgli, volendolo educare, invece, alla sua rigidissima disciplina di governo. Lo maltrattava, lo puniva e lo umiliava perfino pubblicamente, gli negava l’accesso allo studio dei libri che a lui piacevano ecc. Federico, perciò, reagiva ingannandolo. Il culmine giunse con un tentativo di fuga, che venne scoperto e per il quale Federico Guglielmo lo fece arrestare e poi fece decapitare davanti ai suoi occhi un ufficiale suo amico che era stato complice del tentativo di fuga. Alla fine, però, le punizioni ottennero il risultato voluto dal padre e Federico si piegò: chiese ed ottenne il perdono.

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LA PRUSSIA DEGLI HOHENZOLLERN FEDERICO II «IL GRANDE» – Gli anni del regno

Dopo

LA PRUSSIA DEGLI HOHENZOLLERN FEDERICO II «IL GRANDE» – Gli anni del
la morte del padre e la sua ascesa al trono (1840), Federico II seppe conciliare le sue inclinazioni intellettualistiche con le rigide direttive politiche che gli erano state inculcate, divenendo per tutta l’Europa l’incarnazione di quel «despota illuminato» che la teoria politica dell’Illuminismo aveva proposto come modello per la trasformazione positiva degli Stati moderni. Si trattava di avere a cuore il bene del popolo, da realizzare attraverso un programma di riforme guidate dall’alto. Nel caso della Prussia, però, questo «bene del popolo» doveva passare anche attraverso la «politica di potenza» perseguita dalla dinastia degli Hohenzollern, che ne garantiva la sicurezza e la stabilità. In questa direzione si collocarono, perciò, tanto le riforme istituzionali, politiche, sociali, della Giustizia e dell’Esercito, quanto la politica espansiva perseguita con vere e proprie guerre di conquista ed accordi diplomatici. Tra le nuove acquisizioni territoriali, meritano menzione: la Slesia e Glatz (1742), la Frisia Occidentale (1744), La Prussia Occidentale (1772).

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LA PRUSSIA DEGLI HOHENZOLLERN FEDERICO GUGLIELMO II

A Federico II successe il nipote Federico

LA PRUSSIA DEGLI HOHENZOLLERN FEDERICO GUGLIELMO II A Federico II successe il
Guglielmo II (1744- 1797, re dal 1786), che non lasciò buona fama di sé, anche se alcuni provvedimenti iniziali erano piaciuti al popolo (come il ristabilimento nella residenza reale a Berlino). Egli era un libertino ed anche cultore dello spiritismo e seguace della loggia massonica Rosacroce d’oro. Fu però un mecenate ed a lui si deve l’edificazione della Porta di Brandeburgo. Egli lasciò l’iniziativa di governo ad un gabinetto guidato da persone inesperte e corrotte; emanò due editti che andarono a colpire la libertà religiosa e letteraria (9 luglio e 19 dicembre 1788) [perfino Kant ne fece esperienza]; mantenne la vecchia struttura amministrativa, gli impiegati e gli ufficiali, senza curarsi del fattore generazionale (molti di loro avevano oltre 65 anni). Ciò si risentì nell’ambito della pubblica amministrazione e soprattutto dell’esercito, non in grado di confrontarsi con le nuove strategie (la sconfitta di Valmy, contro i francesi, e quanto avvenne dopo, ne furono le logiche conseguenze). Nonostante ciò, gli accordi con la Russia per la spartizione della Polonia e tutte le nuove acquisizioni, permisero alla Prussia di comporsi in una vera unità territoriale, che alla morte di Federico Guglielmo II formava un’entità statale di 300.000 km² con 8.700.000 abitanti.

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BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

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