Le cause della prima guerra mondiale

Содержание

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I N D I C E

La situazione dell’Europa prima della Grande

I N D I C E La situazione dell’Europa prima della Grande
Guerra
Eurocentrismo
Le cause remote della I G. M.
Rivalità tra Francia e Germania
Rivalità tra Gran Bretagna e Germania
Rivalità tra Austria e Russia
Rivalità tra Italia ed Austria
Rivalità tra Italia e Francia
La Triplice Alleanza
La Triplice Intesa
Nazionalismo
Militarismo
Bellicismo
Le tappe verso la guerra: Ascesa di Guglielmo II
Le tappe verso la guerra: Le due crisi marocchine
Le tappe verso la guerra: La Guerra italo-turca
Le tappe verso la guerra: Le Guerre balcaniche
Le tappe verso la guerra: Conseguenze delle guerre balcaniche

Il “Casus Belli”: L’attentato di Sarajevo
L’Ultimatum dell’Austria alla Serbia
Le mobilitazioni
Le dichiarazioni di guerra
Sequenza delle dichiarazioni di guerra
Un tragico errore di valutazione
FINE

FINE DELLA PRESENTAZIONE

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LA SITUAZIONE DELL’EUROPA
PRIMA DELLA GRANDE GUERRA

Prima che iniziasse la Grande Guerra

LA SITUAZIONE DELL’EUROPA PRIMA DELLA GRANDE GUERRA Prima che iniziasse la Grande
(come venne poi definita la Prima Guerra Mondiale), l’Europa si presentava come il continente con l’insieme degli Stati più ricchi e potenti del mondo.
Fuori dall’Europa, infatti, solo due potenze emergenti potevano considerarsi alla pari delle grandi potenze europee: gli U.S.A. ed il Giappone.

EUROPA

USA

GIAPPONE

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EUROCENTRISMO

La Seconda Rivoluzione Industriale e l’espansione avutasi con l’Imperialismo avevano reso l’Europa

EUROCENTRISMO La Seconda Rivoluzione Industriale e l’espansione avutasi con l’Imperialismo avevano reso
il perno intorno al quale ruotavano tutti gli interessi economici e la politica mondiale, tanto che gli storici, per indicare questa situazione, hanno coniato la definizione di «eurocentrismo».

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LE CAUSE REMOTE
DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

Dobbiamo distinguere le cause remote del

LE CAUSE REMOTE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE Dobbiamo distinguere le cause remote
conflitto, costituite dalle rivalità tra le potenze europee (alcune antiche, altre più recenti) dal casus belli, cioè dalla causa immediata del conflitto (assassinio dell’arciduca austriaco Francesco Ferdinando, erede al trono d’Austria-Ungheria).
Cause remote furono le rivalità tra:
Francia e Germania
Germania e Gran Bretagna
Austria-Ungheria e Russia
Italia ed Austria-Ungheria
Italia e Francia
Triplice Alleanza e Triplice Intesa


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RIVALITÀ TRA FRANCIA E GERMANIA

La rivalità tra la Francia e la Germania,

RIVALITÀ TRA FRANCIA E GERMANIA La rivalità tra la Francia e la
risaliva alla Guerra franco-prussiana (1870), quando la vittoria dei tedeschi aveva reso possibile la nascita dello Stato germanico, sottraendo alla Francia quel ruolo egemone sul continente che essa occupava da molti secoli.
Inoltre, a parte il pesante indennizzo, le durissime condizioni di pace avevano decurtato il territorio francese di due sue regioni, l’Alsazia e la Lorena, che la nazione reclamava dando voce ad un forte spirito di rivincita noto come revanscismo (da revanche ? rivincita, appunto), che aveva già spinto più volte le due potenze sull’orlo di una nuova guerra.

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RIVALITÀ TRA GRAN BRETAGNA E GERMANIA

La Gran Bretagna era assai preoccupata della

RIVALITÀ TRA GRAN BRETAGNA E GERMANIA La Gran Bretagna era assai preoccupata
rapidissima ascesa economica della Germania, che sembrava destinata a toglierle la supremazia mondiale, ed ancor più temeva il rafforzamento della sua flotta, che minacciava quella sicurezza cui era ormai abituata da secoli.
Negli ultimi anni, infatti, si era scatenata tra le due potenze europee una vera e propria corsa agli armamenti navali.

Incrociatore Britannico Iron Duke

Incrociatore Tedesco Derflinger

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RIVALITÀ TRA AUSTRIA-UNGHERIA E RUSSIA

La crisi dell’Impero ottomano (turco), aveva lasciato disponibile

RIVALITÀ TRA AUSTRIA-UNGHERIA E RUSSIA La crisi dell’Impero ottomano (turco), aveva lasciato
la Penisola Balcanica alle mire espansionistiche dell’Impero austro-ungarico e di quello russo, che avevano entrambi interesse ad affacciarsi sul Mediterraneo per sviluppare, nel pieno dell’Imperialismo, una politica commerciale e coloniale.
Sebbene l’Austria avesse un accesso più diretto nell’area balcanica, la Russia poteva agitare il vessillo del panslavismo, sapendo di poter trovare così validi alleati tra le molte popolazioni di origine slava della penisola. In particolare la Serbia, che era uscita da due recenti guerre balcaniche come la maggiore potenza regionale.

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RIVALITÀ TRA ITALIA ED AUSTRIA-UNGHERIA

L’Italia rivendicava alcune regioni che essa riteneva facessero

RIVALITÀ TRA ITALIA ED AUSTRIA-UNGHERIA L’Italia rivendicava alcune regioni che essa riteneva
parte del proprio territorio nazionale, ma che erano ancora nelle mani degli austriaci, perché non erano state conquistate con le lotte risorgimentali (per questo definite Terre irredente ed irredentismo il movimento che intendeva riscattare, anche a costo di un’ulteriore guerra contro l’Austria, questi territori).

Venivano considerate terre irredente, soprattutto:
Trento e Trieste
?
l’Istria e la Dalmazia

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RIVALITÀ TRA ITALIA E FRANCIA

Quando l’11 maggio del 1881 truppe francesi occuparono

RIVALITÀ TRA ITALIA E FRANCIA Quando l’11 maggio del 1881 truppe francesi
Tunisi ed i successivi accordi internazionali stabilirono il protettorato francese sulla Tunisia, questo fu visto dall’Italia come uno smacco ed un tentativo d’accerchiamento, e ciò la spinse verso l’adesione alla Triplice Alleanza, con Germania ed Austria-Ungheria, stipulata l’anno successivo, cioè nel 1882.

Dopo l’unificazione italiana, però, erano sorte rivalità anche tra l’Italia e la Francia, sia di natura economica e commerciale (nel settore agricolo e zootecnico, soprattutto, perché entrambi i paesi realizzavano e mettevano in commercio prodotti tipici dell’area mediterranea), sia di natura strategico militare, giacché anche la Francia aveva interesse al controllo del Mediterraneo, che l’Italia, invece, considerava il suo naturale bacino d’espansione.

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LA TRIPLICE ALLEANZA

La Triplice Alleanza fu firmata nel 1882 a Vienna dagli

LA TRIPLICE ALLEANZA La Triplice Alleanza fu firmata nel 1882 a Vienna
Imperi germanico ed austro-ungarico (che già avevano costituito la Duplice Alleanza - 1879), e dal Regno d’Italia. Essa fu un patto militare difensivo, voluto principalmente dall’Italia, per contrastare la Francia che aveva occupato Tunisi. Lo Stato leader dell’alleanza divenne però ben presto la Germania, maggiore potenza economica e militare del gruppo.

Fu rinnovata ben sei volte dal 1882 al 1912, ogni cinque anni, ma quando scoppiò la Prima Guerra Mondiale l’Italia non sentì l’obbligo di affiancare le altre due potenze alleate, perché non erano state aggredite e, quindi, non si trattava per esse di una guerra difensiva.

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LA TRIPLICE INTESA

La Triplice Intesa fu un’alleanza politico-militare firmata tra la Gran

LA TRIPLICE INTESA La Triplice Intesa fu un’alleanza politico-militare firmata tra la
Bretagna, la Francia e l'Impero russo.
Nel 1894, Francia e Russia avevano stipulato un accordo economico e militare.
Nel 1904, Francia e Gran Bretagna, mettendo fine a secolari e recenti contrasti, decisero di allinearsi attraverso un patto chiamato "Entente Cordiale".
Nel 1907, anche la Russia e l'Inghilterra riuscirono a risolvere i propri contrasti coloniali in Asia e così fu possibile realizzare la Triplice Intesa, che si contrapponeva economicamente e militarmente alla Triplice Alleanza.

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NAZIONALISMO

Nella prima metà dell’Ottocento, il principio di nazionalità era stato alla base

NAZIONALISMO Nella prima metà dell’Ottocento, il principio di nazionalità era stato alla
delle lotte d’indipendenza dei paesi europei che non avevano ancora realizzato l’obiettivo di costituirsi in Stati nazionali. Tra questi l’Italia (1861) e la Germania (1870).
Però, proprio a partire dal 1870, anche come conseguenza del sorgere di uno Stato potente come la Germania, in grado di mettere in discussione la secolare egemonia continentale della Francia e mondiale dell’Inghilterra, il principio nazionale andò trasformandosi in un nazionalismo fondato sulle seguenti idee guida:
tra le nazioni c’è una naturale diseguaglianza, fondata sulle differenti capacità dei popoli;
questa diseguaglianza determina una gerarchia del sistema internazionale e mondiale, nella quale i popoli superiori dominano su quelli inferiori, in base all’ordine naturale delle cose (darwinismo sociale esteso ai rapporti internazionali);
la propria nazione è superiore a qualsiasi altra e ciò la legittima a dominare;
per far valere questa superiorità bisogna coltivare una politica di potenza, sia sul piano economico sia su quello militare ed essere disposti a fare uso della forza.

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MILITARISMO

Per realizzare una politica di potenza è necessario che tutta la nazione

MILITARISMO Per realizzare una politica di potenza è necessario che tutta la
cooperi, non solo indirizzando gran parte delle risorse economiche in campo militare, ma anche militarizzandosi essa stessa.
Il militarismo diviene un fatto culturale, la leva è obbligatoria per tutti i cittadini maschi atti alle armi ed il servizio nelle forze armate è la strada maestra per formare dei buoni cittadini, atti a servire con lo stesso spirito militaresco in ogni ambito della vita economica, politica, burocratico-amministrativa e sociale dello Stato.
Ciascun cittadino, nell’ambito del proprio lavoro e della propria funzione, deve svolgere la sua attività come un buon soldato, in qualsiasi ruolo e grado, svolge diligentemente la propria.

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BELLICISMO

Politica di potenza, nazionalismo e militarismo alimentavano, ovviamente, una cultura della guerra,

BELLICISMO Politica di potenza, nazionalismo e militarismo alimentavano, ovviamente, una cultura della
un bellicismo diffuso che si esprimeva violentemente soprattutto sui giornali ed in ambito artistico letterario. Mai, prima di allora, si erano letti e sentiti tanti discorsi inneggianti all’odio, alla violenza, alla guerra.
Da parte dei grandi Stati, inoltre, c’era il desiderio di definire la propria posizione nell’ambito della gerarchia internazionale, immaginando che ciò potesse avvenire solo attraverso una guerra, che s’immaginava dura, ma rapida e risolutiva.
In questi Stati agivano anche forze a vario titolo interessati al conflitto: monarchie autoritarie che speravano di ottenerne onore e gloria, circoli militari desiderosi di cimentarsi in un’impresa epocale, capitalisti ed industriali più o meno legati al settore militare che intendevano ricavarne enormi profitti.

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LE TAPPE VERSO LA GUERRA
ASCESA AL TRONO DI GUGLIELMO II

Da tutto ciò

LE TAPPE VERSO LA GUERRA ASCESA AL TRONO DI GUGLIELMO II Da
che abbiamo detto fin ora, risulta chiaro che la Prima Guerra Mondiale non scaturì da un semplice episodio, sia pur tragico, come l’assassinio dell’Arciduca austriaco Francesco Ferdinando a Sarajevo. Esso fu solo il casus belli, la scintilla che serviva per fare esplodere le polveri.
Per individuare le tappe che portarono al conflitto, si potrebbe partire dal 1888, quando sul trono del Reich tedesco sedette il Kaiser Guglielmo II, deciso a dare un ruolo internazionale alla Germania pari alla sua potenza, perciò in forte competizione non solo con la Francia, ma anche con la Gran Bretagna.
La svolta politica attuata da Guglielmo II si articolò soprattutto nelle seguenti iniziative:
nel 1890 licenziò il Cancelliere Otto Von Bismarck dando fine alla politica d’equilibrio perseguita dal sistema bismarckiano
s’impegnò ad espandere i possedimenti coloniali tedeschi
seguendo il Piano dell’Ammiraglio Alfred von Tirpitz, promosse le Leggi navali, con le quali rafforzò la Marina Tedesca per renderla capace di rivaleggiare con quella della Gran Bretagna.

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LE TAPPE VERSO LA GUERRA
LE DUE CRISI MAROCCHINE

Fin dagli inizi del Novecento

LE TAPPE VERSO LA GUERRA LE DUE CRISI MAROCCHINE Fin dagli inizi
si registrarono varie crisi e guerre locali, che minacciarono di sfociare in una guerra generale –
La Prima crisi marocchina, detta anche Crisi di Tangeri, fu causata dalla visita del Kaiser Guglielmo II a Tangeri, il 31 marzo 1905, che tenne un discorso a favore dell'indipendenza del Marocco, sostanzialmente contro il mandato francese sul paese . Dopo un periodo di polemiche e tensioni, la Conferenza di Algeciras del 1906, in cui il territorio marocchino fu sottomesso al controllo di Francia e Spagna e la Germania si ritrovò diplomaticamente isolata

La Seconda crisi marocchina, detta anche Crisi di Agadir si ebbe nel 1911, quando la Germania, desiderosa di riscattarsi della precedente sconfitta diplomatica, inviò una nave, la cannoniera Panther, davanti al porto marocchino di Agadir per indurre la Francia a fare maggiori concessioni in cambio della rinuncia alle pretese tedesche sul Marocco; l'Inghilterra interpretò l’azione tedesca come una minaccia, e questo produsse nuove tensioni, che sfociarono in una convenzione in base alla quale, la Francia poté stabilire un pieno protettorato sul Marocco (30 marzo 1912), mentre alla Germania vennero concessi, in cambio, solo alcuni territori del Camerun.

CANNONIERA PANTHER

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LE TAPPE VERSO LA GUERRA
GUERRA ITALO-TURCA

Approfittando della situazione internazionale determinatasi con l’ultima

LE TAPPE VERSO LA GUERRA GUERRA ITALO-TURCA Approfittando della situazione internazionale determinatasi
crisi marocchina, l’Italia decise d’impadronirsi della Libia, formalmente dominio dell’Impero Ottomano. Questo determinò lo scoppio della Guerra italo-turca (1911-12), che consentì all’Italia di conquistare non solo la Libia ma anche Rodi e le isole del Dodecanneso.
La prima Pace di Losanna (1912) non lasciava all’Italia le isole egee, ma le truppe italiane vi rimasero stanziate fino a quando, in un successivo Trattato di Losanna, del 1923, esse vennero cedute all’Italia come colonie.

ARRIVO DELLA FLOTTA ITALIANA NELLA BAIA DI TRIPOLI

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LE TAPPE VERSO LA GUERRA
LE GUERRE BALCANICHE

Le Guerre Balcaniche furono due conflitti

LE TAPPE VERSO LA GUERRA LE GUERRE BALCANICHE Le Guerre Balcaniche furono
che si ebbero tra il 1912 ed il 1913 nella Penisola Balcanica, prima da parte di alcuni Stati locali contro l’Impero ottomano per completare l’indipendenza della regione, poi tra questi stessi stati per la spartizione delle terre conquistate.

La Prima Guerra Balcanica ebbe inizio l’8 ottobre 1912, quando il Montenegro dichiarò guerra alla Turchia. Al Montenegro si unirono presto la Bulgaria, la Serbia e la Grecia, formando la Lega Balcanica. La vittoria degli Stati balcanici portò prima all’armistizio del 19 aprile 1913 e poi al Trattato di Londra del 30 maggio 1913 col quale la Turchia perse tutti i territori a ovest della linea tra Midia-Enos e l'isola di Creta, che passò alla Grecia. Dalle potenze europee, venne anche riconosciuta l’indipendenza dell’Albania e questo trovò alquanto discordi gli Stati balcanici.

La fine della guerra lasciò contrasti tra gli Stati della Lega Balcanica e questo portò in pochi mesi alla Seconda Guerra Balcanica. La Bulgaria, che non voleva riconoscere l’annessione della maggior parte della Macedonia alla Serbia, il 29 giugno del 1913 attaccò i suoi ex alleati, che però reagirono efficacemente. Di ciò approfittarono prima i Turchi, che il 20 luglio, attaccarono la Bulgaria e riconquistarono Adrinopoli, e poi i Rumeni, che attaccarono a loro volta la Bulgaria perché interessati alla Dobrugia.

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LE TAPPE VERSO LA GUERRA
CONSEGUENZE DELLE GUERRE BALCANICHE

Con la Pace di Bucarest,

LE TAPPE VERSO LA GUERRA CONSEGUENZE DELLE GUERRE BALCANICHE Con la Pace
firmata il 10 agosto 1913, venne ridisegnata la carta geopolitica della Penisola Balcanica:
alla Grecia, oltre all’isola di Creta, vennero assegnate Salonicco, l’Epiro, gran parte della Macedonia e la Cavala;
al Montenegro vennero ceduti alcuni territori albanesi;
alla Serbia venne ceduta quasi tutta la Macedonia;
la Romania si annesse quasi tutta la Dobrugia ed una parte della costa bulgara sul Mar Nero;
l’Albania venne proclamata indipendente come Principato ereditario, assegnato al principe tedesco Guglielmo di Wied e dichiarata Nazione neutrale .
Questa sistemazione, però, lasciava scontenti quasi tutti gli stati balcanici, dove la guerra era pronta a riesplodere.
Soprattutto la Serbia, che era diventata una vera e propria potenza regionale, nutriva l’ambizione di riunire tutti i popoli slavi sotto la propria corona (panslavismo), attirandosi le antipatie dell’Impero Austroungarico, che, come avevamo visto, in quest’area era in competizione con l’Impero Russo, tanto che nel 1908 si era annesso i territori della Bosnia-Erzegovina.

1912

1914

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IL “CASUS BELLI”
L’ATTENTATO DI SARAJEVO

GAVRILO PRINCIP

FRANCESCO FERDINANDO
E LA FAMIGLIA

Il 28 giugno 1914,

IL “CASUS BELLI” L’ATTENTATO DI SARAJEVO GAVRILO PRINCIP FRANCESCO FERDINANDO E LA
l’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono austroungarico, con sua moglie Sofia, visitò la Bosnia per osservare delle manovre militari e partecipare all'inaugurazione di un museo a Sarajevo, capitale della Bosnia-Erzegovina.
Qui entrambi caddero vittime dei colpi di pistola sparati da un attentatore, Gavrilo Princip, un giovane bosniaco con cittadinanza serba, affiliato all’associazione “Giovane Bosnia”, la quale mirava all'unificazione di tutti gli slavi del sud in un unico Stato (Jugoslavia).
Pare che Francesco Ferdinando fosse un sostenitore del trialismo, cioè della riorganizzazione dell’Impero Austro-Ungarico integrando sotto una terza corona i territori slavi. Questo “Regno Slavo” avrebbe costituito un baluardo contro il tentativo della Serbia di realizzare lo Stato jugoslavo. Lo stesso Gavrilo Princip dichiarò, durante il processo, di aver anche voluto impedire l’attuazione di questa riforma.

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L’ULTIMATUM DELL’AUSTRIA ALLA SERBIA*

Dopo l’attentato di Sarajevo, iniziarono spasmodiche relazioni diplomatiche tra

L’ULTIMATUM DELL’AUSTRIA ALLA SERBIA* Dopo l’attentato di Sarajevo, iniziarono spasmodiche relazioni diplomatiche
tutti gli Stati.
In generale c’era un clima di riprovazione per l’atto compiuto dall’attentare bosniaco, ma si sperava in una soluzione diplomatica.
L’Austria-Ungheria, però, era ben decisa di porre fine alle aspirazioni della Serbia nella regione balcanica e perciò tentò di sfruttare l’occasione. Dopo essersi consultata con l’alleata Germania (ma non con l’Italia, che pure faceva parte della Triplice Alleanza) ed essersene assicurata l’appoggio, il 23 luglio 1914 inviò alla Serbia una lettera ufficiale, poi passata alla storia come ultimatum, con la quale la Serbia veniva accusata di essere responsabile dell’attentato di Sarajevo e si avanzavano 15 richieste, di cui si pretendeva l’integrale accettazione nel giro di 48 ore per evitare la guerra.
Il governo serbo accettò tutte le richieste, meno quella che avrebbe permesso alla polizia austriaca di condurre le indagini nel suo territorio al posto delle sue forze dell'ordine, in quanto lesiva della propria sovranità nazionale.
Tanto bastò all'Austria-Ungheria per rompere le relazioni diplomatiche il 25 luglio e dichiarare guerra il 28, per mezzo di un telegramma inviato al governo serbo.
IL 28 LUGLIO 1914, quindi, ebbe inizio la PRIMA GUERRA MONDIALE.

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LE MOBILITAZIONI

Il conflitto sarebbe potuto rimanere circoscritto all’area balcanica se il clima

LE MOBILITAZIONI Il conflitto sarebbe potuto rimanere circoscritto all’area balcanica se il
di rivalità internazionale ed il sistema delle alleanze non avesse portato al coinvolgimento delle grandi potenze. Tuttavia la situazione sfuggì di mano alle diplomazie, che avrebbero avuto bisogno di tempi più lunghi per rimettere a posto la situazione. Prevalse, invece, il meccanismo delle mobilitazioni e le complesse esigenze militari misero fuori gioco quelle diplomatiche.

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LE DICHIARAZIONI DI GUERRA

Già il 25 luglio la Russia aveva assicurato alla

LE DICHIARAZIONI DI GUERRA Già il 25 luglio la Russia aveva assicurato
Serbia il proprio appoggio, perciò, il giorno dopo, la dichiarazione di guerra dell’Austria-Ungheria alla Serbia, la Russia inizia la mobilitazione del proprio esercito (29 luglio).
Di conseguenza, il 31 luglio la Germania manda un ultimatum alla Russia per intimarle la sospensione della mobilitazione e la richiesta di una dichiarazione di neutralità alla Francia, ma non ottiene risposte.
L’1 agosto, perciò, la Germania si mobilita e dichiara guerra alla Russia.
Il 2 agosto la Germania chiede al Belgio di poter attraversare il suo territorio con le proprie truppe per attaccare la Francia, ed il giorno dopo il Belgio rifiuta la richiesta tedesca.
Il 3 agosto la Germania dichiara guerra alla Francia, mentre l'Italia si dichiara neutrale.
Il 4 agosto le truppe tedesche entrano in Belgio violandone la neutralità, sicché, non solo il Belgio, ma anche la Gran Bretagna dichiarano guerra alla Germania.
Il 6 agosto la Serbia dichiara guerra anche alla Germania, mentre l'Austria-Ungheria dichiara guerra alla Russia.
L’11 agosto la Francia dichiara guerra all'Austria-Ungheria ed il 12 è la Gran Bretagna a dichiararle guerra.
Il 23 agosto si ha perfino la dichiarazione di guerra del Giappone alla Germania, perché interessato ai possedimenti di quest’ultima in estremo oriente. Quest’ultimo episodio, insieme alla dimensione globale che l’Imperialismo dava al conflitto europeo, potevano già far parlare di Guerra Mondiale… ma il conflitto era suscettibile di ulteriori coinvolgimenti europei ed extraeuropei.

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28 LUGLIO AUSTRIA-UNGHERIA ?SERBIA
1 AGOSTO GERMANIA ? RUSSIA
3 AGOSTO GERMANIA ? FRANCIA
4

28 LUGLIO AUSTRIA-UNGHERIA ?SERBIA 1 AGOSTO GERMANIA ? RUSSIA 3 AGOSTO GERMANIA
AGOSTO BELGIO ?GERMANIA
4 AGOSTO GRAN BRETAGNA ? GERMANIA
6 AGOSTO SERBIA ? GERMANIA
6 AGOSTO AUSTRIA-UNGHERIA ? RUSSIA
11 AGOSTO FRANCIA ? AUSTRIA-UNGHERIA
12 AGOSTO GRAN BRETAGNA ? AUSTRIA UNGHERIA
23 AGOSTO GIAPPONE ? GERMANIA

[GIAPPONE]

SEQUENZA DELLE DICHIARAZIONI DI GUERRA

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UN TRAGICO ERRORE DI VALUTAZIONE

Alla base del conflitto, comunque, stava un errore

UN TRAGICO ERRORE DI VALUTAZIONE Alla base del conflitto, comunque, stava un
di valutazione che doveva rivelarsi tragico, soprattutto per l’Europa.
Tutti immaginavano una guerra violenta, ma di beve durata, di pochi mesi; dopo le cose si sarebbero rimesse a posto e sarebbero state ridisegnate le nuove gerarchie internazionali.
Invece le cose non andarono così: il conflitto durò ben quattro anni, fu violentissimo e logorante, tanto che dopo di esso l’Europa perse buona parte della sua leadership mondiale.
Insomma, la guerra si dimostrò un disastro, sotto ogni profilo, per tutte le potenze europee.
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