GLI ARCAISMI. Ai neologismi si oppongono le forme antiche della lingua, gli arcaismi (parole arcaiche, antiquate)

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Si ritrovano nei testi dei secoli passati, tuttavia possono ricorrere in un

Si ritrovano nei testi dei secoli passati, tuttavia possono ricorrere in un
testo moderno per un fine stilistico o
in una citazione.

Alcuni arcaismi lessicali evidenti per
la loro forma sono:

speme (speranza) desio (desiderio)
veglio (vecchio)
alma (anima)
pria (prima)

subitamente (subito)
è d’uopo (bisogna) indarno (invano) lungi (lontano)
reo (malvagio)

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Ci sono anche arcaismi semantici, cioè parole che nella lingua antica possedevano

Ci sono anche arcaismi semantici, cioè parole che nella lingua antica possedevano
significati che non esistono più
nell ’uso moderno:

polo (cielo)
noia (pena)
vago (bello)
villa/terra (città)
schifare (evitare)
trarre (accorrere)

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Arcaismi sintattici:

Nel latino classico, dopo un verbo dichiarativo
(dire, credere, sapere

Arcaismi sintattici: Nel latino classico, dopo un verbo dichiarativo (dire, credere, sapere
ecc.), o dopo un verbo
di appercezione (sentire, vedere ecc.),
si usava di norma la costruzione definita
«accusativo con l’infinito»:

Dico amicum sincerum esse
Dico l’amico essere sincero

Nell’italiano moderno questa struttura sintattica è stata eliminata, ma si conserva con alcuni verbi
(fare, lasciare, vedere, udire, sentire):

Dico di essere felice
Penso di essere bravo

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L’Ottocento rappresenta per la tradizione linguistica italiana la fine dell’arcaismo come costituente

L’Ottocento rappresenta per la tradizione linguistica italiana la fine dell’arcaismo come costituente
tradizionale sia della prosa
letteraria sia del linguaggio poetico.

I frequenti arcaismi inerziali:

contezza (conoscenza)
antivenire (prevenire)
bambolo (bambino)
sembiante (volto)
abituro (casuccia)
adusto (bruno)

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Si possono trovare arcaismi
in varianti minime:

cor – cuore
pensero – pensiero

collo/colla per

Si possono trovare arcaismi in varianti minime: cor – cuore pensero –
con lo/con la
ch’/gl’ per che/gli
fora per sarebbe
nol per non lo
fia per sarà

E arcaismi grafici:

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Lo stesso linguaggio poetico riduce drasticamente il proprio arsenale
di forme tradizionali.

Lo stesso linguaggio poetico riduce drasticamente il proprio arsenale di forme tradizionali.

Da questo momento, nell’italiano trovano posto arcaismi fonetici:

diece, sanza, longo, meo, ecc.

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Tra gli arcaismi possiamo, in un certo senso, inserire anche un settore

Tra gli arcaismi possiamo, in un certo senso, inserire anche un settore
particolare del lessico, quello dei nomi propri, che si occupa dei nomi e cognomi (antroponimi)
e dei nomi dei luoghi (toponimi).

In Italia si incontrano antroponimi
e toponimi di antica origine; per citare
almeno qualche esempio:

i nomi Mario, Camilla sono di origine romana, Alberto è invece di origine germanica, Roma è un toponimo probabilmente di origine etrusca, Milano è è un toponimo celtico.

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Gli arcaismi sono parole antiche, ormai in disuso. I neologismi sono invece

Gli arcaismi sono parole antiche, ormai in disuso. I neologismi sono invece
parole nuove create da poco per esprimere la realtà di oggi.

I NEOLOGISMI

I neologismi possono essere suddivisi in:

nuovi concetti: allunaggio
oggetti innovativi: musicassetta
derivati da parole straniere: scannerizzare
composizioni di parole esistenti: mangianastri
nuovi significati: pantera (auto della Polizia)

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Nella prosa letteraria sono interessanti i neologismi dovuti al contesto:

per esempio

Nella prosa letteraria sono interessanti i neologismi dovuti al contesto: per esempio
un collezionista di francobolli è completamente neutro, ma un collezionista di avventure diventa nuovo e soprendente;

nella poesia moderna i neologismi sono diventati frasemi e nella prosa giornalistica sono sia lessicali che fraseologici.